
All’inizio del terzo millennio, dopo che le donne campionesse hanno infranto tutti i tabù, stabilendo primati ritenuti insuperabili in tutte le specialità sportive esatte (atletica, nuoto,sollevamento pesi ecc) e distinguendosi anche nei giochi sportivi, monopolizzati in epoche recenti dal sesso maschile, ha un senso differenziare l’allenamento maschile da quello femminile?
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